L’inflazione statunitense ha toccato il massimo da 13 anni a giugno, trainata dall’aumento del costo delle auto usate. I prezzi al consumo sono aumentati del 5,4% nei 12 mesi fino alla fine di giugno, rispetto al 5% del mese precedente, l’aumento maggiore da agosto 2008. Il balzo dei prezzi metterà sotto pressione la Federal Reserve affinché inasprisca la politica monetaria prima del previsto, il che potrebbe smorzare la ripresa e portare a richieste di aumenti salariali.
Nel suo ultimo rapporto, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha pubblicato dati che mostrano come i prezzi al consumo siano aumentati dello 0,9% a giugno – più di quanto previsto dagli economisti – la più grande crescita su base mensile dal giugno 2008. Secondo il Bureau of Labor Statistics, l’inflazione è aumentata con la ripresa dell’economia dopo i blocchi provocati del Coronavirus, con un aumento record del 10,5% del prezzo delle auto.
I banchieri centrali hanno convenuto di essere pronti ad agire se l’inflazione si fosse rivelata più duratura rispetto ai problemi transitori della catena di approvvigionamento legati alla riapertura economica. Allo stato attuale, la Fed non dovrebbe aumentare i tassi di interesse fino alla fine del 2022 o all’inizio del 2023.
Andrew Hunter, economista senior degli Stati Uniti presso Capital Economics, ha scritto in una nota agli investitori che la paura dell’inflazione negli Stati Uniti è “lontana dall’essere finita” e che le carenze temporanee e i colli di bottiglia dell’offerta derivanti dalla pandemia stanno ancora esercitando una significativa pressione al rialzo sui prezzi. Tuttavia, Hunter ha osservato che “la preoccupazione più grande è che le pressioni inflazionistiche ora stanno chiaramente crescendo anche in settori più sensibili al ciclo, che potrebbero rivelarsi più duraturi”.
I consumatori statunitensi, anche perché sostenuti dal continuo sostegno del governo, continuano a esprimere complessivamente fiducia, come confermato da un un sondaggio Gallup che ha rilevato che quasi il 60% degli americani afferma di essere confidente pur aspettandosi un aumento dell’inflazione l’anno prossimo.
Liberamente tratto e tradotto da The Guardian ( CLICCA QUI )