A dispetto delle crescenti tensioni in atto, le cinque nazioni componenti il Consiglio permanente delle Nazioni unite, dotate dell’arma atomica, hanno sottoscritto un documento comune per sostenere che nessuno può vincere la guerra nucleare e che essa non può neppure essere pensata.
Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia hanno passato diversi mesi per stendere la dichiarazione nonostante la difficile situazione creatasi tra Russia e Ucraina, con i duri interventi contro Mosca da parte di americani ed europei, e le continue criticità legate al dissidio tra Cina e Taiwan che tanto agita la regione del Pacifico e dell’Oceania.
Il documento è stato reso noto in concomitanza con la conferenza di revisione quinquennale del TNP, il Trattato contro la proliferazione atomica del 1968, incontro rinviato comunque a causa della diffusione della pandemia e perché non è stato raggiunta un’intesa sulla possibilità di svolgerla solamente in collegamento telematico.
Riprendendo la dichiarazione congiunta di Ronald Reagan e di Mikhail Gorbachev fatta in occasione del vertice tenuto dai due nel 1985 a Ginevra, espressamente la dichiarazioni delle cinque potenze atomiche mondiali dice: “Affermiamo che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere pensata”.
Le cinque nazioni affermano che la “riduzione dei rischi strategici” assicura che le tensioni globali non portino mai a conflitti nucleari e ciò costituisce una delle loro “principali responsabilità” e ribadiscono l’intenzione di “lavorare con tutti gli Stati per creare un ambiente di sicurezza più favorevole ai progressi nel disarmo”.
Un alto funzionario degli Stati Uniti ha affermato che la dichiarazione è il risultato di “una conversazione sostanziale e costruttiva su come ridurre le minacce nucleari ed eventualmente eliminarle” mentre il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, ha accolto con favore la dichiarazione di lunedì come “positiva e forte” destinata a favorire l’aumento della” fiducia reciproca e a sostituire la concorrenza tra le principali potenze con il coordinamento e la cooperazione”.