Politica Insieme è una palestra che vive di riflessioni, dibattito e discussione. Non crediamo nel pensiero unico e non dipendiamo da nessuno se non dalla voglia di ragionare e confrontarci. Siamo stati, e siamo, tra i principali attori della nascita di Insieme che concepiamo come partito che ha l’obiettivo di partecipare ad una politica fatta di rispetto delle persone e delle loro idee, di ascolto e d’inclusione per tutti coloro che tengono al Bene comune. Questa è l’unica vera discriminante che per noi conta.
La premessa è indispensabile per presentare l’intervento di Massimo Brundisini rispetto alle cui tesi sulla vaccinazione segnaliamo una diversa opinione, ma crediamo che sia un bene dare spazio anche alla sua per avviare un dibattitto non ideologico su un tema importante qual è quello delle vaccinazioni.
Mi corre l’obbligo, come si usava dire una volta, di intervenire nel merito dell’articolo, appunto sull’obbligo vaccinale, di Lorenzo Dellai ( CLICCA QUI ), perché in quanto medico e non sottoponibile a vaccinazione per pregressa reazione avversa, mi sento chiamato in causa mentre mi trovo a dover affrontare una realtà difficilissima. Cercherò di conseguenza di proporre sull’argomento soprattutto un punto di vista medico, lasciando ad altri considerazioni di altro tipo, oltre ad altre riflessioni.
Dal dicembre scorso sono in pensione, ma continuo a lavorare: nel mio studio ho affisso un cartello con il quale comunico ai miei pazienti il mio impedimento.
Cercherò quindi di presentare una diversa visione rispetto al manicheismo esasperato in tema di vaccinazioni con alcune considerazioni a volo d’uccello, per ribadire che si possono avere altri approcci: ad esempio in Francia, al di là delle drastiche intenzioni di Macron, circa il 50% della popolazione è restia a vaccinarsi, ma bisogna precisare che non è contraria ai vaccini perché la percentuale di vaccinati con i vaccini tradizionali è del 97%. Come si spiega questa discrepanza? Forse uno dei motivi risiede nelle prese di posizione del Premio Nobel Luc Antoine Montagnier che, dopo aver affermato primo fra tutti già più di un anno fa che il virus era stato creato in laboratorio (e ricordiamo in proposito lo sconcertante servizio della trasmissione RAI Leonardo del 16 Novembre 2015, facilmente reperibile, nella quale si annunciava la creazione a Wuhan di un supervirus polmonare ottenuto innestando una proteina presa dai pipistrelli nel virus della SARS ricavato da topi, cosa che aveva giustamente suscitato un’enorme apprensione mondiale: c’è da aggiungere altro?), cosa poi di recente confermata anche da altri studi negli USA, ha poi dichiarato che non si sottoporrà a vaccinazione e questo per il rischio concreto di contrarre patologie importanti anche a distanza. Diventare degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) è l’espressione usata a riguardo da alcuni virologi di casa nostra, rimanendo tra l’altro allo scuro riguardo eventuali conseguenze.
Altra notizia che mi ha colpito è che il C.E.O. (amministratore delegato) della Pfizer, Albert Bourla, non è potuto entrare in Israele perché non vaccinato!!!!! In Israele si è poi constatato che il virus è presente anche nei vaccinati, e questo è dovuto proprio al meccanismo d’azione dei vaccini a RNA-messaggero: viene quindi a cadere la convinzione che il vaccinato non possa contagiare.
Ma andiamo con ordine: l’idea di tutti è che si dovrebbe risalire alla genesi della pandemia per poi poterla contrastare efficacemente, soprattutto in vista di possibili evoluzioni future che nessuno può prevedere. E allora si rende necessaria qualche considerazione sulle difficoltà enormi incontrate per favorire tale studio:
- la Cina ha ritardato, sembra di tre o quattro mesi la diffusione della notizia, tra l’altro essendosi comportata in maniera analoga e colpevole già in occasione di una precedente pandemia e in quel caso il ritardo era stato di sei mesi; di fronte a richieste pressanti dell’OMS ha sempre opposto, ancora colpevolmente e inaccettabilmente, rifiuti su rifiuti;
- la recente ispezione dell’OMS a Wuhan (dove peraltro abbondano gli istituti di ricerca sui virus….) è stata definita una farsa: è stato impedito agli ispettori di fare una visita di qualche utilità, si è poi negato l’accesso alla documentazione e alla cronistoria degli esperimenti sul virus, tra l’altro paradossalmente finanziati da Anthony Fauci, come dimostrato dal Senatore Repubblicano Rand Paul ( CLICCA QUI ): la mancanza di dati certi ha inficiato ogni seria ricerca finora;
- due giorni prima della diffusione ufficiale della notizia da parte dell’OMS, era entrato in vigore un accordo tra Cina e Italia per il raddoppio dei voli settimanali (da 54 a 108) che nessuno è riuscito a bloccare, con le conseguenze immaginabili.
Corollario: se tali inaccettabili comportamenti della Cina fossero comprovati, tutto il Pianeta avrebbe il diritto di essere risarcito. Quello che si pensa è che sia stato proprio questo l’argomento principe del recente, e per molti versi sorprendente, incontro Biden-Putin e si è in attesa dei risultati del dossier che Biden ha formalmente richiesto ai suoi servizi. I comportamenti grossolanamente (e colpevolmente) messi in atto dalla Cina non possono essere accettati dal resto dell’Umanità. Chi chiede rigore nei comportamenti dovrebbe iniziare a chiedere a gran voce rigore nei confronti di un regime che per salvaguardare se stesso e la propria gretta, utilitaristica e condannabile visione non esita a mettere in atto comportamenti che risultano deleteri per il resto dell’Umanità (e la sua arroganza nel voler continuare a nominare i vescovi è la controprova di atteggiamenti inaccettabili, non dimenticando il Tibet). Inchiodare la Cina alle proprie responsabilità dovrà essere l’obiettivo di tutte le politiche estere degne di tale nome, e a chi parla di interessi economici si può rispondere che il danno maggiore è già stato fatto, evitiamone di ancora maggiori. Ricordiamo anche che alcuni stati sono intenzionati ad uscire dall’OMS, incredibilmente ed inspiegabilmente sovvenzionati in primis da un privato, che non risulta tra l’altro che abbia speso neanche una sillaba per denunciare questa deprecabile circostanza, mentre risulta avere pesanti compartecipazioni nelle principali case farmaceutiche.
Mentre scrivo queste righe, a conferma di quanto sopra, apprendo oggi, domenica 18 Luglio, la notizia che il Direttore Generale dell’OMS, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto ufficialmente alla Cina una maggiore collaborazione, chiedendo in particolare accesso diretto ai dati che finora Pechino ha negato e di poter effettuare un nuovo sopralluogo a Wuhan!!! ( CLICCA QUI e QUI )
Tornando in Italia, qualcosa comincia a muoversi anche ai piani alti: nella recente audizione presso la Commissione Sanità del Senato, il Presidente dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), professor Giorgio Palù, ha ammesso che, oltre alla disastrosa campagna d’informazione rispetto ai vaccini (e qui ricordo che, nel momento in cui in questi giorni si decide di cambiare, giustamente, i parametri di valutazione sull’epidemia, basandosi non tanto sul numero di positivi al tampone – ed anche sull’utilizzo dei tamponi e sulla loro validità si potrebbe aprire una lunga discussione -, ma sull’occupazione di reparti e terapie intensive, attualmente impegnate per il 2%, cioè quasi vuote, segnalo anche che mentre nel passato si è sempre parlato di “portatori sani”, e lo siamo tutti di milioni di virus e batteri, oggi si parla di “casi” asintomatici e la definizione è molto discutibile, sempre dal punto di vista della comunicazione), quella che è mancata è stata una programmazione sul territorio di terapie domiciliari che avrebbero di sicuro ridotto i ricoveri e soprattutto il ricorso alla terapia intensiva. Ed ecco spuntare la parola che è scomparsa totalmente dalla comunicazione ufficiale: terapia, e il motivo di tale omissione è comprensibile e ben conosciuto. Ricordiamo qui i tanti bravi colleghi che, anche rischiando la radiazione dall’Ordine, hanno intrapreso con successo terapie, e fra tutti cito il dottor Luigi Cavanna, Primario presso l’Ospedale di Piacenza, di cui allego un’intervista illuminante ( CLICCA QUI ) .
Ma voglio citare anche i colleghi di Ippocrate.org che con il loro nome ci ricordano il Giuramento che tutti i medici hanno fatto ( CLICCA QUI )
Ancora, la bella notizia dell’ultima ora è che l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha annunciato l’approvazione in Settembre di ben cinque terapie anti-covid, tutte costituite da anticorpi monoclonali, la cui efficacia eccellente è stata sperimentata dal Presidente Trump, rimessosi dall’infezione in due giorni, cosa avvenuta in tutti i casi in cui si è utilizzata in quanto già presente sul territorio. Anche in Italia, in Toscana, è stata messa a punto una terapia con monoclonali che promette ottimi risultati, ( CLICCA QUI ).
Avendo a disposizione una terapia dovrà necessariamente cambiare l’approccio generale. Ma non dimentichiamo certo, tra le altre, la semplice terapia proposta dal Professor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, un’eccellenza italiana: aspirina o Aulin al primo comparire dei sintomi per 15 giorni, prima ancora di avere gli esiti di un tampone, da accompagnare a desametazone se i sintomi persistono.
Di seguito una sua intervista e uno dei suoi articoli scientifici, dove non viene consigliato in prima battuta l’uso del paracetamolo, in controtendenza con le sibilline e mai inspiegabilmente modificate indicazioni ministeriali (Tachipirina e vigile attesa….). I risultati sono di grande rilevanza: lo schema terapeutico domiciliare proposto è non solo di semplice attuazione, ma presenta costi irrisori, costituendo quindi una valida soluzione anche per paesi a basso o bassissimo reddito ( CLICCA QUI e QUI)
E per concludere, come non ricordare che secondo moltissimi scienziati in tutto il mondo, tra cui il Professor Garavelli, sono proprio le vaccinazioni a selezionare le varianti, e il Professore ci spiega il perché ( Pietro Luigi Garavelli è il primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Opsedale Maggiore della Carità di Novara).
Intervistato da Affari Italiani ( CLICCA QUI ) )l’esperto sostiene che vaccinare durante la pandemia è pericoloso. Ecco perché: «È dimostrato che ormai Sars Cov 2 è presente nella popolazione tutto l’anno. I portatori sani sono milioni di italiani. Per cui assistiamo a brevi ondate epidemiche a scadenza di mesi le une dalle altre, come è normale che avvenga».
E ancora: «In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente».
Garavelli, però, non è contrario al vaccino: «Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo».
Garavelli è contrario anche al lockdown: «Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola. Allo stato attuale delle cose, quando il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 è un patogeno nuovo, che deve trovare la sua collocazione nell’ambiente umano, muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica, dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso».
Per chi volesse poi avere un quadro dettagliatissimo di Si potrebbe continuare con altre obiezioni, ad esempio sull’utilizzo dei dati o sulle comunicazioni terroristiche, come quelle del professor Burioni, per le quali è stato richiamato ufficialmente dal San Raffaele per diffusione di notizie non veritiere, ma mi fermo qui. ( CLICCA QUI )
Quelli che sono gli effetti secondari dei vaccini (purtroppo anche fatali in 423 casi nel periodo considerato) consiglio la lettura dell’ultimo rapporto ufficiale dell’AIFA ( CLICCA QUI ).
Ecco che è allora possibile constatare che il problema può essere studiato e affrontato anche in maniera più articolata rispetto alla narrazione dominante vaccino-centrica, in particolare guardando alle problematiche che potrebbero insorgere con l’utilizzo preconizzato del “lasciapassare verde”: mi auguro comunque di aver fornito spunti di riflessione utili in merito.
Massimo Brundisini