Nessun accordo importante raggiunto al vertice parigino su finanza e clima.
Soprattutto non è stato trovata alcuna intesa sul sostegno da portare ai paesi più poveri e meno che mai si è giunti alla decisione, da alcuni davvero attesa, di avviare la cancellazione dei loro debiti. Il vertice, a questo riguardo era stato preceduto da un appello di oltre cento economisti di tutto il mondo che avevano chiesto l’introduzione di una tassa per le grandi ricchezze i cui ricavi avrebbero potuto essere destinati all’aiuto per i paesi meno sviluppati ad attivare politiche contro il cambiamento climatico che li vede particolarmente colpiti (CLICCA QUI). Non si tratta di un “esproprio popolare”, bensì dell’introduzione di principi di equità, di responsabilità e di compensazione a favore di chi riceve due volte un danno per una politica di sfruttamento della Terra e delle sue risorse la cui principale responsabilità ricade sui paesi e sulle imprese più ricche.
Comunque, dei timidi passi sono stati fatti anche in questa direzione. Visto che quel pericoloso “sovversivo” del Presidente francese Macron ha proposto l’introduzione di più alte tasse su spedizioni, sull’aviazione ed anche sulle ricchezze per finanziare gli interventi contro i cambiamenti climatici. Janet Yellen, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha reagito confermando che l’amministrazione Biden avrebbe preso in considerazione la proposta sulla tassa sulle spedizione.
Pressioni sono emerse sulla Banca Mondiale al fine di meglio finalizzare l’obiettivo di far uscire sempre più persone dalla povertà su di un pianeta che dovrebbe essere sempre più vivibile, capace di migliorare le condizioni climatiche, contrastare più efficacemente il diffondersi delle pandemie e superare l’insicurezza alimentare.
Le organizzazioni umanitarie ed ambientaliste fanno notare che dal vertice parigino siano uscite poche proposte concrete e ricordano che almeno 52 paesi sono attualmente alle prese con i loro debiti, anche in conseguenza del forte rialzo de tassi di interesse e una più forte quotazione del dollaro.
La Banca mondiale, comunque, sospenderà le richieste di rimborso del debito ai paesi alle prese con il disastro climatico, ma solo accendendo nuovi prestiti. Circa 100 miliardi di dollari saranno forniti ai paesi più poveri attraverso l’utilizzazione dello strumento noto come diritti speciali di prelievo (SDR), una forma di valuta fornita dal Fondo monetario internazionale. Francia, Giappone e Regno Unito sono stati tra i paesi che hanno promesso quote variabili dei loro DSP ai paesi più poveri, per un importo di circa 80 miliardi di dollari. Altri 21 miliardi di dollari potrebbero arrivare dagli Stati Uniti se la Casa Bianca riuscirà a ottenere un accordo dal Congresso.
A livello di dichiarazione, diversi leader mondiali hanno dato il loro consenso all’idea di riformare la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppoe il Fondo Monetario Internazionale, le cosiddette istituzioni di Bretton Woods create dopo la Seconda guerra mondiale.