La vera priorità, alla pari di quella sanitaria, del prossimo Esecutivo dovrà (o almeno dovrebbe) essere quella della sostenibilità energetica, ambientale e della resilienza; piuttosto che l’immigrazione clandestina di nuovo sbandierata dal noto ”uomo del Papete”, che va gestita semplicemente imponendo all’U. E. adeguata partecipazione corresponsabile.
Da vecchio ecologista 40.nne (purtroppo non d’età anagrafica …), posso affermare senza tema di smentita che c’è tuttora un approccio del tutto sbagliato: lo è il fatto che i Verdi siano schierati a sinistra, ma anche il fatto che essi sono inconsistenti e perciò non presenti in Parlamento, così come a destra s’è sempre guardato all’ambientalismo con diffidenza, scarsa preparazione o superficialità di fondo, mentre alla sinistra va imputato un atteggiamento ed un rapporto spesso contraddittorio e mai lineare, del tipo “non possiamo sacrificare posti di lavoro o la produzione industriale, l’ecologia venga dopo … Cioè la domenica per sbandierare la propria appartenenza in manifestazioni di volontariato e di sensibilizzazione sociale.
Ora, a detta dell’unanime mondo scientifico, basta scherzare e giuocare allo scaricabarile o affermare “qui lo dico e qui lo nego”! Siamo ad un punto di non ritorno dato che la situazione climatica, idrogeologica e della scarsa(issima) resilienza del nostro territorio sta iniziando davvero a precipitare. Mario Tozzi, illustre conterraneo (originario di Margherita di S.), autore del programma “Sapiens” afferma che siamo nell’era del fuoco e ci ammonisce a cambiare immediatamente rotta nei comportamenti quotidiani. “Report” su RAI3 ci illustra l’eccezionale gravita delle emissioni di anidride carbonica a causa dell’uso del fossile ed Ilaria Capua ci ha di recente spiegato che la salute dev’essere ormai “circolare” nel senso che i fattori aria, acqua e terra fanno parte di un unicum , necessariamente di uno stesso sistema che interagisce e va salvaguardato adesso. Si tratta di un concetto ampiamente illustrato e ribadito nell’enciclica “Laudato si’ ”, saggiamente voluta da Papa Francesco, personalità rara in un orbe terracqueo alquanto sciocco e irresponsabile, per la cura della “casa comune” che spetta a tutti noi.
L’ironia e l’indifferenza di non pochi pseudo-intellettuali e politici da strapazzo in merito a tutto ciò e specialmente verso Greta ed il movimento giovanile “Friday for future” non soltanto non ha ragioni plausibili, bensì è preoccupante e nociva per le sorti nostre e del pianeta, la qual cosa è ben documentata da decenni nel corso dei meeting internazionali da Kyoto in poi. Si tratta, ordunque, di una responsabilità primaria della classe politica che si sta candidando, senza le migliori premesse e speriamo senza false promesse, a governare l’Italia dopo una gestione tutt’altro che brillante nel settore ambientale/energetico.
Non ci resta che vigilare con severità e intelligenza sui programma elettorali che ci verranno proposti al fine di verificare “tecnicamente” il grado di attenzione e di qualità (il problema della qualità dei politici è stato sollevato proprio ieri da Sabino Cassese) nel merito delle soluzioni prospettate, smascherando ed evitando scrupolosamente idee di facciata e astratte di partiti che non garantiscono un effettivo piano di contenimento energetico, di sviluppo delle risorse rinnovabili e alternative, di tutela e messa a regime dell’ecologia circolare – a favore anche dell’economia – ed infine un cospicuo recupero della resilienza territoriale.
Michele Marino