Il welfare aziendale si sta sviluppando in modo significativo a tutti i livelli e rappresenta ormai una componente rilevante del sistema di welfare del nostro Paese.
L’Agenzia delle Entrate si è pronunciata di recente[1] sul suo perimetro di applicazione, potenzialmente sempre più ampio, includendo anche le iniziative che un’azienda promuove e realizza per sensibilizzare i lavoratori sui temi legati alla cultura della sostenibilità.
Si tratta di un atto importante perché riconosce a tali iniziative la natura di “benefit” ai sensi della normativa vigente, che possono beneficiare del regime di esclusione dal reddito di lavoro dipendente (sottoposte, quindi, a un trattamento fiscale e contributivo agevolato) in funzione della finalità educativa della misura di welfare adottata dall’azienda.
Il benefit si concretizza in questo caso specifico nel riconoscimento di “sei mesi di ricarica gratuita per i dipendenti che acquisteranno auto elettriche entro un determinato periodo di tempo, utilizzando ove possibile l’energia elettrica prodotta dai propri impianti fotovoltaici o idroelettrici ovvero, in alternativa, laddove ciò non sia praticabile, stipulando convenzioni con soggetti terzi fornitori delle ricariche, stabilendo ovviamente delle limitazioni (ad esempio, un numero massimo di ricariche effettuabili) al fine di evitare abusi.”
Sensibilizzare i lavoratori all’uso corretto delle risorse e favorire pratiche di mobilità sostenibile (che costituisce tra l’altro uno specifico obiettivo del PNRR nel quadro generale della transizione ecologica), attraverso un’iniziativa diretta a incentivare il ricorso alla mobilità elettrica, sono misure riconducibili, a giudizio dell’Agenzia delle entrate, alle opere e ai servizi che il datore di lavoro può mettere a disposizione per finalità di educazione.
In questa prospettiva il welfare aziendale, spesso considerato con un approccio riduttivo soltanto uno strumento per usufruire di agevolazioni fiscali e contributive, acquisisce un significato più ampio tale da intercettare tutte le iniziative educative e culturali che possono accrescere la conoscenza e influenzare positivamente i comportamenti dei cittadini nel contesto lavorativo rispetto alla tutela ambientale del proprio territorio.
Si tratta di pratiche da divulgare, incoraggiare e valorizzare perché configurano una nuova visione del benessere personale e organizzativo, nell’ottica del cosiddetto welfare generativo di cui il welfare aziendale costituisce un elemento fondamentale per il suo impatto a livello comunitario e territoriale.
E’, pertanto, auspicabile che su questi temi si rafforzi la consapevolezza e si implementino le varie forme di sostegno a tutte le buone pratiche.
Oreste De Pietro
[1] Cfr. Risposta n.329/2022 pubblicata su questa pagina del sito dell’Agenzia delle entrate