«Dobbiamo recuperare la nozione autentica di “responsabilità” come prendersi cura, farsi carico del destino di se stessi e degli altri».
È il messaggio esplicito lanciato dall’economista Stefano Zamagni agli oltre 400 presenti venerdì 10 gennaio al Centro congressi San Zeno a Verona. Nell’ultimo incontro della rassegna Dare vita al futuro, organizzato da Centro di Pastorale Ragazzi, Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani, Casa diocesana Kairos, e Centro di Pastorale Universitaria della Diocesi di Verona, il professore ha delineato un accurato quadro della situazione socio-economica contemporanea, evidenziando la necessità di dare vita ad un “progetto trasformazionale” improntato alla cura dell’altro.
Il prof. Zamagni ha iniziato precisando che esistono tre passaggi chiave che hanno cambiato la nostra economia: il primo è il concetto di GLOBALIZZAZIONE, parola che nasce nel 1983 con il G6 tenutosi in Francia, questo fenomeno aumenta la ricchezza dei vari stati perché il mercato si apre e le frontiere vengono abbattute.
Il secondo step avviene con la terza e la quarta rivoluzione industriale, rispettivamente l’avvento di internet e l’approdo sul mercato dell’ i-pad della Apple nel 2001; in particolare la quarta rivoluzione industriale ha radicalmente modificato il mondo del lavoro.
Qui però ha specificato che, quando è stato pensato il digitale, non sono state prese in considerazione le conseguenze che avrebbe apportato nella quotidianità; in particolare l’avvento di questa tecnologia ha tolto posti di lavoro ma allo stesso tempo ne ha creati di nuovi e diversi. La tecnologia non toglie lavoro, semplicemente lo modifica, sta all’uomo essere in grado di cogliere l’occasione e reinventarsi.
Questo fenomeno si è sempre verificato nella storia e il professor Zamagni ha riportato l’esempio di Gutenberg che con la stampa a caratteri mobili ha “tolto” il lavoro agli amanuensi i quali però, hanno avuto la prontezza di reinventarsi in stampatori di libri.
Ovviamente per reinventarsi ci vuole tempo e pazienza, al giorno d’oggi si parla di circa un anno nel quale bisogna rientrare subito nel mondo del lavoro e trovare un nuovo posto.
Il terzo passaggio importante è di stampo culturale perché la nostra società è figlia della Rivoluzione francese dalla quale ha appreso la libertà ma anche l’individualismo facendo nascere il concetto di INDIVIDUALISMO LIBERTARIO : voglio dunque sono à sono ciò che voglio; nessuno può interferire con le mie scelte. Di conseguenza, in nome della libertà scompare il progetto educativo perché oggi si vuole che la scuola ISTRUISCA, non EDUCHI, perché l’educazione viola l’individualismo libertario.
Da questi tre passaggi ci sono tre conseguenze:
- La crisi della democrazia; un regime democratico dev’essere universale, basato sulla libertà e sulla verità. Oggi la democrazia è minacciata dal sovranismo perché prima vengo io e poi gli altri; la verità è minacciata dal relativismo perchè ognuno ha una sua verità ed infine la libertà è sempre considerata positiva, ma a volte esiste anche una libertà che ha ripercussioni negative sul prossimo e sulla società.
2) Sono aumentate le diseguaglianze sociali, in particolare c’è l’aporofobia ovvero il disprezzo per il povero.
3) L’affermazione del concetto transumanista ovvero arrivare a dotare i robot di coscienza, questo in futuro porterebbe l’uomo ad essere sottomesso ai robot, così come gli animali sono sottomessi all’uomo.
Il concetto al quale invece bisogna arrivare è il NEOUMANESIMO, cioè un progetto al servizio dell’uomo perché l’uomo è al centro.
Il prof. Zamagli ha affermato che il cambiamento è possibile ma per arrivarci bisogna cambiare la politica; non RIFORMARE, cioè metter delle pezze, ma TRASFORMARE, cioè cambiare.
Come si attua la trasformazione?
Superando le diseguaglianze e ridistribuendo le ricchezze, affrontando seriamente il tema della crescita economica partendo dall’ecologia (ricollegandosi anche alla Laudato sì di Papa Francesco) ed infine superando la distinzione tra crescita e sviluppo.
La crescita è un fatto meccanico, tutti crescono, animali, piante e uomo; lo sviluppo invece è solo umano. La parola sviluppo deriva dal latino S-Viluppo e significa togliere il viluppo, cioè le catene; lo sviluppo umano avviene grazie a: crescita, sviluppo sociale e spirituale.
La conferenza si è conclusa con un ultima riflessione sul concetto di RESPONSABILITÁ, dal latino rispondere, Zamagni ricordava il fatto che tutti siamo responsabili delle nostre azioni e che producono delle conseguenze; responsabilità vuol dire anche dare peso alle cose ovvero: MI PRENDO CURA del prossimo.
Per dare vita al futuro bisogna recuperare la nozione autentica del prendersi cura.
Caterina Peruzzi